Irinushka wrote:
E i soggetti, chi sarebbero i soggetti?
Irinushka wrote:
Se vogliamo, se preghiamo, se ci auguriamo che la Realtà del Creatore possa essere qualcosa di sconvolgente, di miracoloso, di alchemico, di fantascientifico e sicuramente di non fisso, come possiamo pretendere che questo Regno delle Meraviglie sorga intorno ad un Io fisso, fissato in modo rigido?
Ad un Io che sa e pretende di essere un "soggetto continuo", che usa le sue energie e la sua fede (qualunque esse siano) per alimentare e riprodurre ed indottrinare questo suo sacro sapere?
E se l'Io passasse dal fisso al mobile, al quantico, al cellulare?
Se venisse girato al contrario, rovesciato, e riLANciato nella direzione giusta... quella della rete della Super Unificazione, diventando non più un singolo ricetrasmittente, ma che cosa?
Un organo sacro del Volere della Forza, forse?
Una "Presenza indefinibile" e in continuo ricalcolo ed aggiornamento, un Operatore legittimo dei Fili e delle Correnti e delle Vie del Signore che sono appunto infinite?
Non più un soggetto singolo con un senso della Responsabilità da soggetto singolo, ma colui/colei che si accende... e diventa... e conduce... ed usufruisce... e manifesta... occupandosi di se stesso in quanto derivato corrente del Raggio Principale, del Dio Raggio...
Quindi il titolo dell'incontro potrebbe essere:
"Cambiare l'Io_Organolettica, annessi e connessi compresi..."
O perlomeno provare a far apparire in compagnia del Creatore un eventuale ordine alternativo, un
NON IO...
Vi sembra poco? Vi sembra tanto? Questo Sembra... deve proprio essere abbinato al senso di se stessi come prima persona?

Oppure...?
Non è la prima volta che sento/sentiamo che oggettivamente (cioè, in una visibilità che non risale all'Io soggetto) il mondo terrestre non è affatto fisso, ma è una specie di sospensione, di tremolio vibrazionale della Forza che a seconda delle impostazioni della ricerca, dei Passi da fare, si presenta così o cosà, assume certi look - sagome - "precipitazioni" - inquadrature locali.
Bene, che cosa ci impedisce di rinunciare alla realtà fissa (dove il cambiamento e anche la trasformazione stessa si basano sul concetto della continuità, dell'Io fisso, appunto) per goderci il mondo di - a questo punto - non più fantascienza (in quanto nel momento in cui si dissolve una certa barriera o sbarra della Forza che prima limitava/condizionava il vivibile, quello che appare al posto della barriera diventa subito reale... , reale e naturale (non sovrannaturale), anche se uno magari non sa ancora come interagire con questa nuova qualità del reale

)?
Proprio lui, l'Io soggetto: l'Io non può avere una Terra diversa tranne quella che è formalmente registrata e presentata e servita come un "mondo fisso/continuo", come una realtà continua e non interrompibile, con una causalità che viene ritenuta continua (anche se ultimamente ogni tanto ci viene permesso/suggerito di notare qualche stranezza qua a là che ci porta a dubitare di questa "ferrea" mondo esposizione, di questo senso dell'Io_orizzonte che tende a congiungere artificialmente due punti visibili con una linea retta, dicendo: ecco, così è reale).
E allora... aboliamo l'Io?
Sia chiaro che una decisione di tale portata nessuno di noi, nessun Io terrestre può prendere ed attivare da solo (perché comporta una ristrutturazione di tutta la rete), quindi potrebbe partire solo dal Creatore in quanto Gestore Supremo della Trasformabilità Universale, potrebbe essere azionata e eseguita solo tramite le Sue leve onnipotenti.
E noi come possiamo collaborare?
Brutalmente parlando (e non c'è più tempo per usare le maniere morbide), direi che possiamo collaborare, immaginando il proprio Io nonché quello degli altri come una specie di "colabrodo"

, come "ridistributore/spaccio locale" dello spazio, delle forme e dei fili dello spazio, come una sagoma inerte assemblata artificialmente e ormai in punto di morte...
Non possiamo intervenire per farla smettere di soffrire di colpo

, ma possiamo usufruirne il meno possibile, tanto per dire, possiamo provare a smettere di attribuirle sempre e comunque le funzioni esplicative (delle delucidazioni e dell'accompagnamento dei principi della cosiddetta realtà).
Proviamo a spostare o addirittura invertire gli accenti, le targhette di accompagnamento, le causali che determinano il nostro atteggiamento verso quello che succede.
Per esempio, ci arriva una certa cosa, un certo invito, normalmente classificabile come un "richiamo di unificazione" (Attenzione: non ho detto Super unificazione!) o della solidarietà o di comunicare e di stare insieme o di chiarire qualcosa insieme).
E noi sostituiamo la codifica con il suo opposto, come un invito a non comunicare e non stare insieme e non chiarire niente insieme...
Come un falso richiamo..., come un "hanno sbagliato numero"...
Rivalutiamo la cosa senza però rigettare le energie, le miscele energetiche che ci sono nel pacco, quelle, lasciamole avvicinare a noi (essendo dei colabrodi, non dev'essere difficile

)...
Ricodifichiamo un sapere come un non sapere,
un "mi appartiene" come "presso di me in questo momento forse c'è..."
un "io sento" come "sono un non io che sente" oppure come "io non sento" oppure "sì, in effetti sembra di sentire... ma a chi? e dentro quale risoluzione?" e sull'ordine sorgente di chi?
una cosa univoca come una cosa multipla oppure viceversa (ha a che fare con i meccanismi della formazione delle equazioni esistenziali).
Disabituarsi a se stessi... Dimenticare se stessi... Non prestare attenzione a se stessi, Dissolvere se stessi... i propri diagrammi fissi esistenziali del "Io sono" e i disegni vibrazionali correnti, la densità corrente che li riproduce...
Se abbiamo un problema (qualcosa che si presenta come un problema nel linguaggio esistenziale in cui la Forza e i ricetrasmettitori della Forza sono centrati sull'Io, sono i prigionieri dell'Io), invece di concentrarci per circoscriverlo, per determinarlo con la maggiore chiarezza possibile, per renderlo più "
netto", invertire la logica: diluire, rinunciare al "netto" (al nodo della ricerca che insiste per venire al pettine) (che sarà comunque in tutti i casi un netto e un nodo assai distorto e per niente veramente nostro) a favore del "
lordo", del tratteggiato di accompagnamento leggero e mobile e distanziato e distaccato e non impegnativo del polso globale ...
Usare se stessi per saturare la situazione, le situazioni correnti con le energie e i flussi senza nome che vorranno entrarci, ed umilmente fare loro spazio, invece di occupare tutto lo spazio con "Ma io devo vivere!" Senza tirare la coperta su di sé, qualsiasi coperta, sia "buona" che "non buona"...
Anche perché le nostre idee su cosa vuole dire "vivere" potrebbero essere contaminate dagli attachment del sistema...
Sì, la cosa migliore che possiamo fare adesso, è cercare di saturare le nostre linee di Vita, le nostre risoluzioni esistenziali correnti con qualcosa che è diverso da noi nelle nostre attuali guaine, nel nostro attuale terra-fissaggio, nella nostra attuale visibilità soggettiva e finta - oggettiva.
Modificare le velocità, modificare le distanze, permettere a se stessi di andare "fuori bordo"...
Portarci il più avanti possibile nella pre-auto-dissoluzione... occuparci di noi e delle nostre faccende correnti sentendoci come i campi in via di super-riavviamento...
La Trasformazione finché è stato possibile, si è appoggiata sull'Io, l'ha usato come un alleato, ma ora tutto quanto l'Io turnover sta diventando obsoleto, sta frenando lo Slancio e quindi ...
è arrivato il momento di tradire l'Io profilo... con La Vita...con la Vita senza confini...
Rinunciare a se stessi a favore della Vita... sostanzialmente è questo il passo per poter essere nella Dio Realtà...
È una scelta che al momento non è stata ancora proposta (probabilmente, verrà affrontata nel prossimo Incontro Collettivo), ma è abbastanza nell'aria, quindi non potevo non mettervi al corrente...
E poi con ogni nuova raffica della Luce e della Forza Trasformativa, di questo Io già assai approssimativo e logoro ed instabile rimane sempre meno, si sta sciogliendo come la neve sotto il sole, sta perdendo i suoi agganci e il suo piumaggio e i suoi punti di vista, "pesa" sempre meno...
E ci conviene, ci conviene proprio assecondare questa Io-dissoluzione... quindi ascoltare con un orecchio solo (o anche con la metà di esso

) qualsiasi cosa che ci arriva tramite l'io linguaggio (problemi - doveri - esigenze - necessità - propositi - calcoli - paure - speranze ecc.) , ovviamente, vale sia per noi che per gli altri... non è che possiamo essere esigenti/attenti solo verso gli altri e non verso di noi oppure il contrario...