Questo errare è "sincero" quando l'ala razionale di noi stessi viene ben utilizzata, e cioè in una modalità di continuo scambio con la sua controparte, cioè in continua comunicazione con l'ala irrazionale; questo agire mi dà la possibilità di osservare gli "avvenimenti" poco visibili, o poco riconoscibili. Qualsiasi sfaccettatura dell'esistere è un "buon punto di osservazione" e di stimolazione e la visione "plastica" o sferica diviene fondamentale per poterci muovere con fluidità attraverso le esperienze. Nell'"avvitarsi" l'un l'altro, unite, queste forze creano reale apertura, permettendoci di divenire canale di mediazione-testimonianza della forza creativa e creatrice che in ogni parte riproduce questo identico movimento ondulare, (come del resto afferma anche Irina).
Sovrapporre questi vortici, far sì che possano avere un diretto e continuo scambio energetico ci permette di lasciar giungere a noi l'intuizione ma anche di saperla "leggere" o meglio ancora, decodificare correttamente e far divenire esperienza quanto canalizzato e di conseguenza poter "sorridere". Esperienza che è appunto la consapevolezza, come ho detto qualche giorno fà, di esistere, di essere vibranti, di portare "guarigione" in noi e intorno a noi.
Mi sembra che questa coesione, è cioè l'amore, che si esprime attraverso un atteggiamento di "tenerezza" sia il metallo alchemico da sempre ricercato, che unifica e rivela al contempo. Questo atteggiamento di tenerezza parte da noi stessi, dal consapevole ascolto del nostro star bene, cioè aperti, rilassati e in condizione di espansione e condivisione con tutti i nostri livelli. Tutto il resto viene da sé, io devo solo (si fa per dire!

Affinchè questa energia possa davvero esprimersi limpidamente attraverso la tenerezza è molto importante posizionarsi alla giusta distanza, lasciando andare, come fossero palloncini ormai inutili, tutti quegli intensi sentimenti (i più svariati) che ci mantengono in una condizione di rigidità, di attaccamento, di fissità (aderendo a condizioni o abitudini che ormai sono esaurite, sfinite e che ancora ostruiscono l'accesso alla fluidità del sentire-pensare).
Quindi questa condizione di equilibrio (cioè essere in movimento, accordando lo strumento, come propongo nella mia piccola visione pittorica "accordo lo strumento che suona da sé") è in realtà un loop di energie, infatti tanto quanto ricevo, emano e lo spazio-tempo che intercorre tra la ricezione e la trasmissione è il mio esistere come canale aperto. Questo Vivere mi porta a ricevere gioia tanta quanta ne riesco a lasciar fluire da me verso l'esterno, e questo atteggiamento morbido o, come dicevo poc'anzi, tenero, mi permette di pormi nella condizione di rilassamento, di vicinanza-distanza che mi porta ad avere un sincero atteggiamento di equanimità-apertura. Questa è la possibilità che cerco di "donarmi" costantemente, (anche se spesso inciampo in impedimenti ed incrostazioni che appunto ostruiscono il passaggio e di conseguenza il libero fluire ininterrotto dell'energia prodotta delle infinite armonie dell'amore). Vivendo le esperienze, senza lasciarmele scorrere addosso ma lasciandomele fluire dentro, divengo sempre maggiormente consapevole di questa straordinaria chance di "sentire di essere luce".
Vivere pienamente il senso di pace-apertura, divenire sempre più sensibile della pace che deriva dall'assenza di vibrazioni di paura, è proprio la capacità di abbandonarsi alla consapevolezza dell'esistere centrati e canalizzanti.
Quanto all'occhio disattento non balza alla vista, viene invece scorto da coloro che si danno la possibilità di essere sensibili alla reale condizione naturale di entrare in risonanza con altre essenze. Allora quello che in maniera superficiale potrebbe dirsi casualità, diviene constatazione della nostra capacità-possibilità di vibrare o meno in accordo col nostro cuore, punto di incontro o crogiolo energetico di trasformazioni, come dicevo prima, di alchimie, e di entrare in vibrazione con altre intensità luminose a noi affini.
Poiché l'energia di per sé è neutra (o neutrale!), a noi spetta l'arduo compito (visto il continuo bombardamento di energie disarmoniche che ci circonda) di far in modo che l'energia "in accordo" armonico si manifesti, e nel manifestarsi crei calore e gioia. Il senso di infinita gratitudine è il risultato di questo atto, al contempo minimale, essenziale sebbene così profondo, e lo possiamo esperire solo vivendo vicini a noi stessi, facendo brillare quotidianamente i canali di trasmissione, mantenendoli limpidi e divenendo sensibili alle differenze, calmi, in atteggiamento ricettivo, accogliente e creativo.
Auguro ancora a tutti un Nuovo Anno pieno di fluida apertura!!!