Re: Fatti e Cronache
Posted: Fri Mar 21, 2014 9:33
Ieri sera abbiamo guardato con Massimo “La Grande Bellezza” e a quanto pare il film ha avuto come effetto un’ulteriore catalizzazione delle nostre rispettive unicità e proprietà energetiche
… le quali, essendo, appunto, parecchio diverse, si sono messe a discutere animatamente
… dopodiché abbiamo interpellato EG (non necessariamente per sentire il suo parere sul film
, ma in generale).
Tra le cose che ha detto/presentato benissimo
(adoro il suo modo di comunicare, di sistemare gli accenti
), in primo piano c’è la condizione dell'attivazione – risveglio – espansione delle nostre rispettive fibre dell’immortalità, della non mortalità.
Queste fibre, ovviamente uniche per ciascuno, contengono la Chiarezza dell’oltre le nuvole… contengono la percezione di se stessi a prescindere dal tempo lineare, contengono l’imperatività dello Spirito ed altro ancora… diciamo che hanno un contenuto piuttosto voluminoso, e con la loro iniziata apparizione potrebbero infastidire, potrebbero sbilanciare, potrebbero far evaporare l’intreccio corrente del nostro sentire – pensare – agire… potrebbero trasmettere il respiro del Cosmo alle fibre del “ragionare - scegliere” terrestre attualmente in uso… con dei conseguenti carichi e sollecitazioni stratosferici sulla psiche e sulle emozioni.
Un’altra cosa che lui ha detto (continuando il discorso fatto durante l’Incontro Collettivo dell’8 marzo).
La Vita, appunto, è la Vita, e non può essere condizionata – intossicata - depotenziata - distorta - svalutata dalla condizione della morte… Se alla Vita vengono assegnate le codifiche di uno stato che prima o poi scompare, finisce, significa che è un’impostazione della Vita molto limitata ed “inverosimile” (a livello dell’ordine dei numeri).
E poi: ora a noi tocca affrontare ogni giorno, magari anche più volte al giorno delle sequenze trasformative del superamento della morte “in loco”… ci imbattiamo in qualcosa, in qualche codice della consapevolezza della foschia, in qualche aspetto comportamentale che rifiuta alla Vita la sua condizione di base: quella di essere la Vita eterna…
… e scegliamo di non accompagnarlo, di non confermarlo con noi stessi, scegliamo di fare un passo altrove, verso un sistema diverso dell’esposizione della Vita, e così rinasciamo, sempre “in loco”, passo dopo passo, conferma dopo conferma, non sostegno dopo non sotegno.
E tante di quelle porte – sequenze – mini passi del “non stare con la morte, del non usufruire delle scelte e prospettive della morte, del non muoversi danzando con la morte, immortalando la morte, calcolando e valutando se stessi sulla base della morte promessa/prospettata dall’ambiente” ci permettono di superare questa condizione non solo “in loco”, di acquisire lo status dei gestori della Vita che non finisce… ovviamente, prima di tutto a livello del nostro stesso Campo della Validità.
Il nostro Interlocutore ha voluto sottolineare più volte che queste mini sequenze del contatto ravvicinato con la morte che noi rifiutiamo di sostenere con noi stessi, sono sempre dei momenti BREVI, cioè, per fare un esempio, uno potrebbe avere regolarmente a che fare con qualche “portatore/contenitore dei codici della morte, della chiarezza della morte a livello della consapevolezza e del comportamento”, ma non è che ogni volta durante l’interazione con il soggetto in questione questo ipotetico “uno” tocca direttamente con se stesso il quadrante della morte (le tarature del depotenziometro?) ed attiva il regime del fare il passo oltre la morte…
Una volta “decontaminato" e non confermato, non co-alimentato un certo grumo di frequenze, un certo codice a barre dell’incompletezza dell’ambiente, tutti gli stati esistenziali che contengono questo ingrediente, smettono di essere obbligatori… smettono di condizionare… si dissolvono...
E “uno”
si sente e diventa, diventa e si sente sempre più libero… sempre più “Tutto-conduttivo”…
*****************************
E ora metto a verbale un sogno che ho fatto stanotte.
C’era Massimo che di colpo scopriva che si poteva e si doveva fare un Big Riavviamento del Sistema (nel mio sogno si trattava di qualche impianto informatico, ma non era la rete dei computer di casa nostra e non eravamo nemmeno in casa nostra).
Mi avvertiva che ci sarebbero volute parecchie ore di lavoro, ed erano già le 20 di sera… quindi ciao cena e ciao dormire…e a questo punto io dovevo preparare qualche spuntino, per chi ci sarebbe stato, a lavorare sull’impianto, perché all’improvviso arrivavano dei rinforzi, 3 o 4 “maghi del software e della logistica energetica”.
Un altro dettaglio di questo sogno: ad un certo momento, prima ancora che venisse iniziata la procedura del Ravviamento, siamo andati a trovare un tizio, una specie di caposquadra, e lui mi ha chiesto esplicitamente di trasmettergli un’immagine dei 50 centesimi.
E diceva: trasmetti bene, perché “i ragazzi” devono assimilare bene l’immagine…
E secondo me, non si trattava soltanto della forma, colore, dimensione ecc. ma di qualcos’altro che appunto “aveva senso per i ragazzi”…
Ha a che fare con la gestione dei soldi come un fattore dell’ordinamento per eccellenza delle altre energie…
**************************
Stamattina, svegliandomi, ho ricordato un altro dettaglio: martedì, nella seduta via skype con Lana, lei ha chiesto a EG di una sua giovane amica con il tumore all'ultimo stadio.
Lui ha chiesto di trasmettergli l’immagine dell’amica… e poi ha detto quello che ha detto (magari ve lo dirò poi), ma il punto era che era importante usare il concetto delle immagini, comunicare tramite le immagini.
Che secondo me ha molto a che fare con la Rifrazione, la sua e anche la nostra, le nostre…




Tra le cose che ha detto/presentato benissimo



Queste fibre, ovviamente uniche per ciascuno, contengono la Chiarezza dell’oltre le nuvole… contengono la percezione di se stessi a prescindere dal tempo lineare, contengono l’imperatività dello Spirito ed altro ancora… diciamo che hanno un contenuto piuttosto voluminoso, e con la loro iniziata apparizione potrebbero infastidire, potrebbero sbilanciare, potrebbero far evaporare l’intreccio corrente del nostro sentire – pensare – agire… potrebbero trasmettere il respiro del Cosmo alle fibre del “ragionare - scegliere” terrestre attualmente in uso… con dei conseguenti carichi e sollecitazioni stratosferici sulla psiche e sulle emozioni.
Un’altra cosa che lui ha detto (continuando il discorso fatto durante l’Incontro Collettivo dell’8 marzo).
La Vita, appunto, è la Vita, e non può essere condizionata – intossicata - depotenziata - distorta - svalutata dalla condizione della morte… Se alla Vita vengono assegnate le codifiche di uno stato che prima o poi scompare, finisce, significa che è un’impostazione della Vita molto limitata ed “inverosimile” (a livello dell’ordine dei numeri).
E poi: ora a noi tocca affrontare ogni giorno, magari anche più volte al giorno delle sequenze trasformative del superamento della morte “in loco”… ci imbattiamo in qualcosa, in qualche codice della consapevolezza della foschia, in qualche aspetto comportamentale che rifiuta alla Vita la sua condizione di base: quella di essere la Vita eterna…
… e scegliamo di non accompagnarlo, di non confermarlo con noi stessi, scegliamo di fare un passo altrove, verso un sistema diverso dell’esposizione della Vita, e così rinasciamo, sempre “in loco”, passo dopo passo, conferma dopo conferma, non sostegno dopo non sotegno.
E tante di quelle porte – sequenze – mini passi del “non stare con la morte, del non usufruire delle scelte e prospettive della morte, del non muoversi danzando con la morte, immortalando la morte, calcolando e valutando se stessi sulla base della morte promessa/prospettata dall’ambiente” ci permettono di superare questa condizione non solo “in loco”, di acquisire lo status dei gestori della Vita che non finisce… ovviamente, prima di tutto a livello del nostro stesso Campo della Validità.
Il nostro Interlocutore ha voluto sottolineare più volte che queste mini sequenze del contatto ravvicinato con la morte che noi rifiutiamo di sostenere con noi stessi, sono sempre dei momenti BREVI, cioè, per fare un esempio, uno potrebbe avere regolarmente a che fare con qualche “portatore/contenitore dei codici della morte, della chiarezza della morte a livello della consapevolezza e del comportamento”, ma non è che ogni volta durante l’interazione con il soggetto in questione questo ipotetico “uno” tocca direttamente con se stesso il quadrante della morte (le tarature del depotenziometro?) ed attiva il regime del fare il passo oltre la morte…
Una volta “decontaminato" e non confermato, non co-alimentato un certo grumo di frequenze, un certo codice a barre dell’incompletezza dell’ambiente, tutti gli stati esistenziali che contengono questo ingrediente, smettono di essere obbligatori… smettono di condizionare… si dissolvono...
E “uno”



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E ora metto a verbale un sogno che ho fatto stanotte.
C’era Massimo che di colpo scopriva che si poteva e si doveva fare un Big Riavviamento del Sistema (nel mio sogno si trattava di qualche impianto informatico, ma non era la rete dei computer di casa nostra e non eravamo nemmeno in casa nostra).
Mi avvertiva che ci sarebbero volute parecchie ore di lavoro, ed erano già le 20 di sera… quindi ciao cena e ciao dormire…e a questo punto io dovevo preparare qualche spuntino, per chi ci sarebbe stato, a lavorare sull’impianto, perché all’improvviso arrivavano dei rinforzi, 3 o 4 “maghi del software e della logistica energetica”.


Un altro dettaglio di questo sogno: ad un certo momento, prima ancora che venisse iniziata la procedura del Ravviamento, siamo andati a trovare un tizio, una specie di caposquadra, e lui mi ha chiesto esplicitamente di trasmettergli un’immagine dei 50 centesimi.
E diceva: trasmetti bene, perché “i ragazzi” devono assimilare bene l’immagine…
E secondo me, non si trattava soltanto della forma, colore, dimensione ecc. ma di qualcos’altro che appunto “aveva senso per i ragazzi”…


Ha a che fare con la gestione dei soldi come un fattore dell’ordinamento per eccellenza delle altre energie…
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Stamattina, svegliandomi, ho ricordato un altro dettaglio: martedì, nella seduta via skype con Lana, lei ha chiesto a EG di una sua giovane amica con il tumore all'ultimo stadio.
Lui ha chiesto di trasmettergli l’immagine dell’amica… e poi ha detto quello che ha detto (magari ve lo dirò poi), ma il punto era che era importante usare il concetto delle immagini, comunicare tramite le immagini.
Che secondo me ha molto a che fare con la Rifrazione, la sua e anche la nostra, le nostre…