Sono giorni di pensieri nuovi, che guardo senza difese, che accolgo senza sviscerare.
Ho avuto un immagine che vorrei mostrare anche a voi.
Mi sono chiesta come salutare con dolcezza alcuni meccanismi ammuffiti dentro di me, un po’ come quando l’eroe di un fumetto cerca di sfidare il cattivo con delle armi che non gli servono a niente e ancora non ha trovato l’arma segreta.
Proprio perchè non la considero più una guerra, vorrei accompagnarli in spazi che non facciano danno a quella nuova vita che sta nascendo e che non ha più nessuna paura di affidarsi alla bellezza, alla gioia, alla leggerezza.
Ed ecco l’immagine: Avete presente quando nei telefilm come Samantha la strega, ma anche nei cartoni animati, il mondo si ferma e gli esseri umani appaiono immobili?
Ecco oggi era come se fossimo tutti così a livello superficiale, come dei manichini, ma all’interno di noi ci fossero dei fumi, dei vapori, delle correnti che si muovevano, danzavano e interagivano gli uni con gli altri nonostante l’immobilità di quei corpi.
I nostri corpi erano come morti, bloccati…
...come se aspettassero un nostro tocco per vivere davvero.
...come se chiedessero di partecipare a questa nuova creazione da protagonisti.
Dialogando con il mio corpo mi sono resa conto di quanto a volte io lo abbia sentito separato da me, come se avessi tutto il diritto di usarlo o abusarne a mio(dis-)piacimento, senza pensare che ciò che facevo a lui lo facevo a me stessa, e quindi non solo a me, ma anche a una parte di tutto il genere umano.
Io davvero con lui ho passato momenti molto oscuri e nella mia debolezza ho spesso pensato che lui non era così importante nemmeno nel mio viaggio verso la consapevolezza.
So che dappertutto si dice che noi siamo mente-corpo e spirito, ma io credo che ancora ci sia una gran confusione tra il culto esagerato del corpo (che non è affatto amore), non considerarlo proprio, e amare completamente la nostra fisicità, nella sua interezza, facendo di lei un tempio importante esattamente come la nostra anima.
Non solo mangiando bene o facendo una vita sana, ma andando molto più in là.
Sempre di più sono convinta che tutto ciò che pensiamo, facciamo, costruiamo per noi stessi o contro noi stessi (anche senza volerlo) sia comunque parte di un corpo/materia molto più grande, che gioca all’unisono e che davvero ora ha bisogno che tutte le sue piccole grandi stradine si adoperino per arrivare al suo centro.
Ognuna a modo suo, ma così serene in quella frastagliata unità di direzione.
E’ come se ciò che faccio a me o in mio favore, qualsiasi cosa, non fosse più solo mio, ma anzi chiedesse di essere guardato e accompagnato in tempi e luoghi vergini.
E da lì unirsi ad altri significati.
E così…anche il mio corpo, la sua fisicità, ha voglia di parlarmi e come a me un po’ a tutti noi.
Veramente l’ha sempre fatto, come precisa ogni volta che cerco di sentirlo

, ma io non sono mai stata tanto ad ascoltare.
Quello che mi dice è che a lui bastano attenzione piccine, come farlo partecipe quando meno se lo aspetta, chiedere la sua opinione insieme a quella della volontà o del desiderio.
O anche solo domandare a un ginocchio cosa vuole dire con il suo dolore o allo stomaco perché si sente sottosopra, come ci aveva consigliato la Nuova Terra in un incontro con Lei.
E ancora…."vorrei tanto essere lì o fare quella cosa o sentirmi bene in quella situazione" ed ecco che possiamo chiedere anche a lui e alla materia stessa cosa ne pensa. Direttamente.
Ha così tanto da offrire.
E’ qui su questo piano che tutto cambierà e per quanto siamo esseri multidimensionali, la dimensione terrestre sarà davvero molto importante per noi.
Forse molto più di ora, perché non saremo “manichini” la cui anima si sta risvegliando, ma un’unione di dimensioni risvegliate allo stesso modo, con la stessa importanza.
E allora mi viene davvero da rendere onore alla materia di ciò che sono, perché è sempre stata con me in questo viaggio, ha aspettato con pazienza che la facessi partecipe o che mi rendessi conto che ci sono moltissimi linguaggi che ancora devo scoprire, fra cui il linguaggio del mio corpo.
La cosa bella è che non pretende di dettare legge, ma anzi è molto eccitato all’idea di costruire insieme a me, insieme a noi, un nostro specifico modo di comunicare.
Ognuno ha con il suo corpo una lingua a volte incomprensibile per gli altri…è un po’ una storia d’amore che solo chi vive in prima persona può sentire e comprendere.
Nessuno può insegnarci come amare o parlare al nostro corpo,
ma è così forte la sua apertura verso la vita, così reale, più che mai ora.
Sento che è arrivato il momento, con allegria ma anche molta umiltà, di sapere da lui come guardare alcuni aspetti del mio atteggiamento, cosa ascoltare o considerare per liberarmi di ciò che non mi da nessuna grazia tenere in piedi.
Oltre, appunto, a farmi guidare e guidarlo verso luoghi e spazi che lui prima non credeva di poter raggiungere.
Io fumo ad esempio, e fino ad ora non ho mai trovato la spinta, il coraggio o forse la voglia di smettere.
Ma non ho mai pensato che potevo cambiare prospettiva e unirmi a lui per fare questo passo…
Una sorta di
" l'unione fa la forza
"
Mi aiuti a capire cosa mi cosa mi spaventa all'idea di lasciare qualcosa e
su cosa posso concentrarmi in te e con te, per farlo con dolcezza?
Volontà e corpo.
Volontà e materia.
Io credo ciecamente nella magia della vita, ma credo anche che la magia per manifestarsi abbia bisogno anche di noi.
Sogno che ognuno di noi si prenda il tempo per domandare al suo corpo cosa vuole dirci, cosa lo aiuterebbe in questo grande passaggio che stiamo vivendo o semplicemente cosa lo farebbe gioire in un dato momento della nostra giornata, visto che è così importante che i suoi colori splendano.
E che la materia di noi, ma anche di ciò che crediamo sia fuori da noi, si unisca in questa grandiosa spinta verso la Nuova Terra.
Un abbraccio a voi, e ai vostri corpi,
alla loro arieggiante densità.
Valentina