Il tempo sferico ed il canto del Sè

Andrew
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Andrew »

Carissima Lalla,
Lalla wrote:...ho avuto l'onore di conoscerti già con l'aiuto del forum.
l'onore é mio nel ricevere delle belle e calorose parole di benvenuto come le tue :D
Devo dire non mi era ma capitato di trovarmi così a mio agio nell'interazione in un forum. Si percepisce davvero l'energia di fondo e quella indefinibile visione unitaria che ci accomuna.
Sabato sarà davvero un'occasione d'oro per conoscerci anche di persona, ormai conto le ore alla partenza :mrgreen:

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Irinushka
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

È che questo forum non è affatto un semplice forum, e il suo magico spazio è direttamente collegato con quel campo di forza molto molto particolare “dietro le quinte” che provvede all’installazione mirata del Nuovo Sistema Operativo del mondo della Terra (perché se qualcuno crede che tutto avvenga in un modo spontaneamente caotico, si sbaglia: la gestione centralizzata esiste eccome, solo che non è il caso di sbandierare queste informazioni ai quattro venti, per dei motivi che sicuramente capirete). :)

Lalla, spero anch’io che tu riesca a venire, guarda, ti prometto che per la merenda farò una delle tue torte preferite… :)
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Olga
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Olga »

Ieri sera (notte) ho letto il post di Andrea, era l'ultimo al momento, ho pensato "come ha scritto benissimo" e mi è venuto spontaneo a dare il benvenuto subito... ma erano già 01:30 circa ... vado a dormire un po' e farò domani, no? altrimenti vedranno tutti che non dormo di notte, non è un buon esempio :oops: ... ma stamattina :shock: ho trovato l'accoglienza bellissima da tutti voi! Fantastico! :shock: BEVENUTO ANDREA! Mi è piaciuto molto come hai scritto.
Il sabato sarò con voi nel pensiero, almeno per mezza mattinata.
Scrivete, vi leggo e vi ascolto ... siete tutti molto importanti e vi ringrazio per questo "campo magnetico di alta tensione"… quasi fisico … di questa vostra reazione ...


un abbraccio :)

Andrew
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Andrew »

@Olga,
grazie per il caloroso benvenuto e l'apprezzamento per il mio intervento.
Davvero non avrei potuto chiedere un'accoglienza migliore di questa! :D

@Irina,
queste tue parole
Irinushka wrote:perché se qualcuno crede che tutto avvenga in un modo spontaneamente caotico, si sbaglia: la gestione centralizzata esiste eccome, solo che non è il caso di sbandierare queste informazioni ai quattro venti, per dei motivi che sicuramente capirete
mi fanno venire in mente una riflessione che avevo condiviso come commento in un sito:
andrea wrote:Caso e caos: due facce della stessa medaglia.
Il caos non é “confusione”, ma é espressione di un ordine più grande non evidente a prima vista, di un principio creatore che non si lascia dirigere dalla mente, ma che può essere soltanto colto dalla fiducia.
Il caso é l’osservare gli effetti del caos, senza aver compreso la meraviglia che vi sta dietro.
La sincronicità é caotica. L’apparente disordine temporaneo é necessario per dare un senso all’ordine che periodicamente ed inaspettatamente si presenta.
Quando scopriamo l'improvviso punto di ordine e coerenza, preceduto dal disordine e dall’incoerenza, veniamo colti di sorpresa, e ci "illuminiamo" comprendendo l'ordine implicito sotteso.
Guardando questo filmato
http://www.youtube.com/watch?v=oycE0r_azP8
si può afferrare visivamente quanto ho sopra esposto. Il video mostra una proiezione bidimensionale dell'E8 in movimento, un oggetto matematico a 248 dimensioni :!: :shock: incredibilmente complesso ma altrettanto stupefacente.
Se si osserva una piccola area del filmato ponendo l'attenzione solo su di essa, il movimento delle singole particelle sembra causale :?: e senza una direzione precisa.
Ma non appena si allarga la visuale l'ordine dietro le quinte si fa decisamente evidente :!:

Chissà che bella visuale ci deve essere dalla postazione del "centro di comando" :mrgreen:

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Irinushka
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

andrea wrote: Chissà che bella visuale ci deve essere dalla postazione del "centro di comando" :mrgreen:
Ecco, hai centrato un punto molto interessante. :)

Circa due anni fa sono arrivata (autonomamente? :) ) a questa illuminante scoperta: che il “comando centrale”, in particolare, quel personaggio enigmatico dietro le quinte che io chiamo “l’Ambasciatore dei Cieli” nonché “il Gestore principale del nuovo Sistema Operativo", per definizione NON E’ IN GRADO di arrivare a toccare, ad eccitare e a coinvolgere direttamente i singoli utenti, sia per la questione del libero arbitrio, sia per i motivi puramente tecnici (diciamo che ci sono delle barriere che si frappongono tra la sua integrità e la sua trasmissività non del tutto umana (forse dovrei dire “quasi per niente umana”) e la nostra integrità e trasmissività planetaria sia individuale che collettiva).

Quindi è come se tra noi e lui ci fosse uno spazio “sordomuto”, “incantato”, “posizionato fuori dal tempo, non conduttivo, una condizione della non manifestazione, e la scelta di accendere, di riempire e di esprimere questo spazio “non del tutto reale”, questo “angolo ottuso” tramite le codifiche del pensare – agire terrestri deve essere per forza opera nostra, non può che essere opera nostra.

In questi due anni diverse cose sono cambiate, anche a livello della presenza del “comando centrale” sul nostro pianeta (è diventata molto più strutturata e capillare, ha sviluppato nuovi binari e curvature (linee di forza), si è avvicinata parecchio alla nostra vitalità e ai nostri regimi della causalità umana, ai nostri vari “.exe” e “.com”, al nostro discorso diretto), però quel famoso “delta” della non manifestazione esiste ancora e aspetta che noi facciamo lo sforzo per scaldarlo, per riformattarlo, per riempirlo con dei sensi/significati e per renderlo circolabile…

P.S. Stamattina mi sento molto floscia, probabilmente, perché pesantemente coinvolta nei vari “lavori fuori inquadratura”, quindi penso che oggi non scriverò altro. :)
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Rita
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Rita »

e la scelta di accendere, di riempire e di esprimere questo spazio “non del tutto reale”, questo “angolo ottuso” tramite le codifiche del pensare – agire terrestri deve essere per forza opera nostra, non può che essere opera nostra.
Non rispondermi subito, visto che ti senti moscia, ma ho un'altra domanda da un milione di dollari:
e noi come dobbiamo fare per compiere quest'opera? E' sufficiente il nostro intimo assenso?
O serve altro?
:?:

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Irinushka
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

Mi sa che oggi è una giornata delle domande, non delle risposte, e allora ne faccio una anch’io (rivolta alla nostra "giovane R…” oppure direttamente al Tutto). :D

Dunque, da una parte, ci rendiamo conto che i nostri desideri, piani, progetti ecc. devono essere da noi continuamente sostenuti, cullati, scaldati ed alimentati, e non solo per 5 minuti al mattino o alla sera o quando entriamo in uno stato meditativo, ma praticamente sempre, come una condizione di sfondo permanente.

D’altra parte, però, diventa sempre più palese che se generiamo/impostiamo delle aspettative troppo concrete e troppo precise, se pretendiamo di decidere e di programmare “a tavolino” come le cose dovrebbero muoversi ed agganciarsi tra di loro, in che modo e in quale RISOLUZIONE dello spazio e del tempo i risultati e i valori aggiunti dovrebbero presentarsi al nostro cospetto, allora forse rischiamo di distrarre noi stessi dalla nostra causalità primaria, e anche di rimanere delusi e/o smarriti nella nostra causalità umana tradizionale.

Sentivo che era importante formulare questa domanda; e per quel che riguarda la risposta, probabilmente, il nostro incontro collettivo di sabato con la Nuova Terra ci fornirà qualche momento di chiarezza… :)

Nei prossimi tre giorni sarò molto poco online, perché mi aspetta un intenso e stimolante week-end dell’interazione diretta con le persone e con i loro splendidi e splendenti campi energetici, perciò vi saluto e vi abbraccio e ci sentiremo dopo. :)
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Daniele
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Daniele »

Irinushka wrote:Dunque, da una parte, ci rendiamo conto che i nostri desideri, piani, progetti ecc. devono essere da noi continuamente sostenuti, cullati, scaldati ed alimentati, e non solo per 5 minuti al mattino o alla sera o quando entriamo in uno stato meditativo, ma praticamente sempre, come una condizione di sfondo permanente.

D’altra parte, però, diventa sempre più palese che se generiamo/impostiamo delle aspettative troppo concrete e troppo precise, se pretendiamo di decidere e di programmare “a tavolino” come le cose dovrebbero muoversi ed agganciarsi tra di loro, in che modo e in quale RISOLUZIONE dello spazio e del tempo i risultati e i valori aggiunti dovrebbero presentarsi al nostro cospetto, allora forse rischiamo di distrarre noi stessi dalla nostra causalità primaria, e anche di rimanere delusi e/o smarriti nella nostra causalità umana tradizionale.

Sentivo che era importante formulare questa domanda
Ben detto capo, hai detto bene !!! :o

fabio
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by fabio »

Irinuskha scrive:
D’altra parte, però, diventa sempre più palese che se generiamo/impostiamo delle aspettative troppo concrete e troppo precise, se pretendiamo di decidere e di programmare “a tavolino” come le cose dovrebbero muoversi ed agganciarsi tra di loro, in che modo e in quale RISOLUZIONE dello spazio e del tempo i risultati e i valori aggiunti dovrebbero presentarsi al nostro cospetto, allora forse rischiamo di distrarre noi stessi dalla nostra causalità primaria, e anche di rimanere delusi e/o smarriti nella nostra causalità umana tradizionale.
Non so se il mio "sentire" attuale rispecchia quello generale, ma io sento dentro di me come una necessità di ascoltarmi, di svuotarmi, di arrivare al punto zero per accogliere a pieno titolo la divinità in me.
Come dicevo in un altro post, sento come un incorporare Dio in me, come un permettere la mia divinità di diventare carne in me.
Il ritorno del Cristo in noi, insomma, Lui era Dio fattosi carne ed è quello che dovremmo diventare noi, una resurrezione della carne dove il divino prende forma umana a tutti gli effetti, dove il libero arbitrio umano diventa la volontà divina, dove la libertà dell'uomo non è più separata dalla volontà divina, ma diventa un tutt'uno.
Dopo tanto lottare, capire, cercare una strada dentro di me, ora sento la necessità di sentirmi vuoto, ma un vuoto che rinforza, un vuoto che vuole accogliere l'elefante come lo chiamava Tobias, cioè il divino.
Un vuoto che però deve aver vinto la paura, il dubbio, un vuoto che diventa sempre più forte.
Non so spiegare bene tutto questo, ma in questo vuoto, io sento che le stesse domande e relative risposte denotano insicurezza, debolezza, paura di non arrivare, dubbio. In questo vuoto tu non senti la necessità di farti domande e nemmeno di trovare soluzioni, senti che questo vuoto è "forza", senti che rimanere in questo vuoto tu ti rinforzi semplicemente senza sapere come e perchè, io personalmente sento come se il divino prendesse posto in me senza farsi sentire, altrimenti la mente cercherebbe di impossessarsene, quindi è fondamentale rimanere in questo vuoto per permettere la divinità di entrare.
Adamus dice che la nostra voce è fioca, non come timbro, ma come intensità. Essa è debole e la nostra anima non la sente. Capisco cosa vuole dire Adamus con questo, che noi non siamo ancora sicuri del nostro potere, della nostra maestrìa, della nostra divinità.
Quando noi parliamo di questo, è più per convincercene, che perchè ne siamo sicuri. Ecco che la nostra voce è ancora troppo debole.
Non siamo ancora forti di questo e io penso che questa forza la troviamo in questo vuoto di noi, primo perchè in questo vuoto vengono fuori tutti i nostri dubbi, le nostre insicurezze e paure, eppoi, una volta compreso questo e superato, ci accorgiamo che la nostra forza era già presente in noi, ma indebolita da questi dubbi e insicurezze e paure, automaticamente, spogliati da questi, diventiamo più sicuri, più forti. Una forza che non ha più bisogno di appoggi, di verifiche, una forza che è e basta, perchè la nostra identificazione col divino diventa più reale, più viva e solo questa identificazione è la vera forza.
Penso che questa identificazione nasca e si rafforzi da questo vuoto e sia la base di partenza per la nuova terra, le fondamenta per costruire il nostro grattacielo e naturalmente più le fondamenta sono robuste e solide e più il grattacielo sarà alto.
Questo è quello che sento io ora, forse voi lo avete già superato questo stadio e state andando oltre, non so, io ora mi trovo qui, in questa situazione interiore, ma le tue parole, Irina, quelle che ho riportato sopra, io le interpreto così, cioè tutto questo programmare, farsi domande e cercare soluzioni, ecco....rischiamo di distrarci dalla causalità primaria. Non so se è come lo intendevi tu, io ho usato il mio linguaggio, ognuno ha il suo. :roll:

P.S. A posteriori ho pensato che questo vuoto vuol dire vivere il "qui ed ora", un essere totalmente presenti nel "momento" senza alcuna preoccupazione futura, anche se questa preoccupazione futura si chiama nuova terra, e in questo "momento-ora" forse, scaturiscono spontaneamente le risposte senza nemmeno fare le domande.

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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

Per quel che ne so io, essere divini (essere portatori e manifestatori della causalità primaria) non vuol affatto dire rimanere passivi, non fare domande, non usare il proprio specifico motore di ricerca, altrimenti, come facciamo a “stanare” e a sviluppare i nostri nuovi sensi e significati in questo enorme e multidimensionale “spazio delle scelte”?

Anche le anime si fanno delle domande (magari non le stesse domande che possono fare gli esseri umani sottomanifestati :) ), anche le anime possono essere perplesse oppure bisognose di qualche aiuto, di qualche “intervento di recupero”, anche le anime possono trovare la strada del proprio succedere temporaneamente bloccata oppure “muta” (non leggibile, non parlante) e quindi, se possono, si danno da fare per acquisire e per sviluppare nuovi momenti della verità.

Secondo me, la condizione “Io voglio venire a conoscere” deve essere del tutto neutra (come i passi e le sequenze del programma software che fluisce senza intoppi), non abbinata alla condizione “Io sono preoccupato/spaventato, e quindi faccio queste domande perché non riesco a sopportare la mia preoccupazione/paura”; tra l’altro, se uno fa delle domande senza essersi sufficientemente distaccato dalla sua situazione (che non riesce ad accettare), quasi certamente riceverà delle risposte sbagliate, indipendentemente dalla fonte con cui interagisce.

Perciò ritengo che noi possiamo e dobbiamo fare delle domande, delle domande “autoeducative”, e, tra l’altro, è proprio attraverso questa modalità che noi “educhiamo” il Nuovo Sistema Operativo, gli facciamo capire che abbiamo bisogno di qualche nuova “utility”, di qualche nuova funzione assistenza utenti, è come sviluppare insieme un supersoftware: gli sviluppatori devono essere una parte attiva, anche perché è nei loro stessi interessi. :)

Però è chiaro che in questo caso la mente deve essere lo strumento (il conduttore) al servizio dell’anima e non al servizio della realtà sottomanifestata… :)
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rosric
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by rosric »

A proposito della "giovane R..." di cui parla Irina, questa mattina appena sveglia avevo in mente la parola RISATA. Siamo stati abituati a credere che la spiritualità sia una cosa molto seria ed anche faticosa da raggiungere. Ora mi piace credere che Gesù, tutti i grandi maestri del passato e del presente avessero un grandissimo senso dell'umorismo e che facessero delle grandi risate. La risata libera energia, fa vedere il lato umoristico di ogni situazione e ci dà leggerezza. Fa sviluppare la "giovane realtà".
Buone risate a tutti, risate dal profondo del cuore....
Buon fine settimana di connessione e di ulteriore crescita.

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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

Quasi quasi mi spingerei a dire che è impossibile diventare stabilmente residenti nella Nuova Realtà senza usare il senso dell’umorismo… :)

Ho avuto un week-end stupendo, con tanta gioia e calore umano e divertimento e condivisione e buone risate e nuovi importanti momenti della chiarezza; sono davvero così colma di impressioni che per il momento non mi va nemmeno di parlare, preferisco ascoltare la musica e godermi in pieno questo stato di grazia… :D
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Irinushka »

La realtà come un nostro personale “Show-room”: che ve ne pare? :wink:

La presenza sul piano fisico come l’atto di conoscere e di servire lo spazio di questo Show-room che per ciascuno di noi è fatto in modo diverso, ha una densità e un volume diversi, è centrato intorno al proprio baricentro e intorno al Tutto in modo diverso…

Adesso i tempi stanno diventando maturi per lanciare questa super-Domanda: “Che cosa mi è dato gestire?” “Qual è la mia giusta scala della fattibilità?” “Con quali risorse e movimenti posso riempire ed alimentare lo spazio del mio personale show-room?” “Verso quali cose o aspetti rivolgo la mia naturale capacità di ammirazione?”

E l'amore è la chiave di tutto, però è fondamentale capire qual è il proprio specifico modo di riempire e di trasformare lo spazio esterno con l'amore, altrimenti potrebbero essere soltanto le parole vuote oppure i fili scollegati che non funzionano (che girano in folle)...

Come ho scritto di recente ad una persona (con un’architettura esistenziale molto particolare :) ): “ … Sei molto ben fatta, solo che, tecnicamente parlando, non è facile imparare a servire una risorsa così enorme e così complessa, quindi la tua crescita e la tua autorieducazione dovrebbe essere vista più come un’acquisizione delle nozioni tecniche precise, dei “saper fare” per essere quello che sei, invece di ragionare in termini della pulizia/purificazione, dell’apertura del cuore ed altri luoghi comuni.”

E quindi bisogna cercare di lavorare su questo, percepire e “scolpire” il proprio specifico modo di manifestare l’amore.

E in questo nostro autoposizionamento possiamo e, anzi, dobbiamo sollecitare/solleticare l’ambiente, in modo che ricambi il nostro amore, deve sempre essere una cosa interattiva, ma non necessariamente tra noi e un’altra persona, ma piuttosto tra noi e altri volumi oppure altre sezioni della realtà.

Quindi posso suggerirvi questo approccio: provate a vedere come un vostro “partner corrente” uno spazio (può essere uno spazio fisico, oppure uno spazio metafisico o, meglio, un misto del fisico e del metafisico) e non un soggetto o un oggetto concreto, e poi irradiate la vostra luce interiore verso tutto questo spazio, rimanendo giustamente in attesa di essere da lui ricambiati… :)
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krisha
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by krisha »

:shock: Grazie irina era proprio ciò di cui avevo bisogno :!:

Andrew
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Re: Il tempo sferico ed il canto del Sè

Post by Andrew »

Irina, se non tu ci fossi dovremmo proprio inventarti! :D

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