Irinushka wrote:Oggi non è esattamente una giornata semplice, ma visto che l'argomento della salute e della malattia è sempre "in stato interessante"(sia per quel che riguarda noi stessi sia per quel che riguarda vari "accompagnatori cromosomici" della nostra presenza nell'antimateria (mi riferisco ai famigliari e parenti...))
Ieri sera abbiamo chiesto con Massimo al Creatore (a proposito, sul forum russo, ultimamente per riferirci a Lui usiamo solo la prima lettera, così: il C.nadia wrote:Non dare voce alle parti di me che stanno crollando...


E Lui ha cominciato dicendo che lei nella vita tende ad usare, ad eseguire, a portare avanti delle azioni (e delle frequenze) non sue..., cioè vive le cose, le oscillazioni che non le appartengono come se fossero sue, e questo modo di esistere la "decentra", offusca ed indebolisce il suo vero senso del Sé, la sua vera autonomia.
Questo modo di essere si è riflesso anche nella malattia, cioè il corpo, nel suo modo di condurre e di interpretare la malattia, uno stato di malessere, non si limita a condurre e ad eseguire le sequenze dello star male esclusivamente sue (magari, non belle, ma per lo meno delineate in modo nitido e quindi molto più facili da gestire, da riordinare, anche con degli interventi della medicina tradizionale), ma si espande "oltre la soglia", va fuori, si fonde con l'ambiente per mettere a terra anche le vibrazioni dello star male generico dell'ambiente...
Tende ad alimentare e a confermare anche lo stato di star male, di non essere a posto di tutto il suolo...
Depotenziando di conseguenza le sue specifiche possibilità di guarire, di interagire con la malattia (non con una malattia "da catalogo del data base umano", ma con la sua specifica deviazione del suo specifico motore di ricerca dentro il suo specifico regime del Tempo - Spazio) dentro il proprio raggio d'azione, dentro il proprio eseguibile, sul proprio (vincente per definizione) campo esistenziale (e non in trasferta da qualche parte, vibrazionalmente parlando).
E un'altra cosa. Vivere la malattia in questo modo "spalmato", senza confini, non proprio, è un modo che corrisponde ad un protocollo di bassa consapevolezza il che tende ad attirare verso il soggetto anche le forme di aiuto e le terapie (non importa, se di medicina tradizionale o non tradizionale o altro ancora) di bassa consapevolezza il che potrebbe ulteriormente rallentare/ostacolare tutto quanto... , per esempio, influenzando anche il comportamento del personale medico.